UN AUTORE DEVE SAPERE COME FUNZIONA L'EDITORIA?


Il mondo editoriale è molto complesso, oltre che in continua evoluzione: pensate che un autore sia tenuto a conoscere i meccanismi che lo governano, oppure, poiché la sua occupazione principale è quella di scrivere, può tranquillamente farne a meno?
Abbiamo posto questa domanda in un gruppo Facebook dedicato agli scrittori emergenti.
Tra le tante risposte, abbiamo scelto quella di un utente, che preferisce non essere citato.
Eccola:

È fondamentale conoscere le regole dell’editoria. La maggior parte degli scrittori, e lo dico volutamente pesante, rappresenta lo scemo del villaggio. Il tonto che non capisce niente e dice che ogni cosa è sua e gli spetta di diritto perché è così.
Viceversa, chiunque voglia operare in un determinato campo per poter giocare e magari vincere, deve conoscere le regole del gioco. Io non posso pretendere di vincere a padel se conosco le regole del tennis.
Viceversa, la maggior parte di chi scrive, è privo delle cognizioni minime del mercato editoriale.
Nemmeno si rende conto che l’editoria è composta da quattro soggetti.
Tre sono imprenditori: editore, distributore, libraio, e il quarto è lui, lo scrittore, ovvero un cittadino privato, di norma carico di sogni.

Ora, è evidente che se tre soggetti mirano al profitto commerciale e tu pensi che questi viceversa siano enti caritatevoli che mirano a diffondere la cultura, non hai la minima cognizione del gioco nel quale vuoi giocare e siccome non sai giocare la tua sconfitta è pressoché certa.
In ultima istanza, tu scrittore, cioè cittadino privato, che opera con tre imprenditori che perseguono (giustamente) il profitto, come condizione minima almeno dovresti leggerti la legge sul diritto d’autore così da essere consapevole cosa firmi e che diritti possiedi quando firmi un contratto.
Ma, quanti autori, affermati o meno, si sono mai presi la briga di sapere quali diritti posseggono?
La risposta, meglio ometterla per pietà.